Alla posa della prima pietra del mega hub di Amazon che sorgerà in zona Coppetella è stata presentata dal dirigente scolastico dell‘Iis Galilei, Luigi Frati, e dal regional director Fc Amazon Italia, Lorenzo Barbo, la Capsula del tempo, progetto concepito dai ragazzi dell’istituto per raccontare la Jesi di oggi e immaginare quella di domani, “comunicando” con gli studenti del futuro.
La capsula verrà aperta tra 10 anni, al suo interno sono custodite testimonianze del nostro tempo. Cartoline di Jesi, foto, podcast, riviste e fermagli per capelli, offrono uno spaccato della vita di oggi, dal linguaggio giovanile alle mode, dalle monete alle mascherine.
Due lettere, una del dirigente indirizzata “al futuro collega”, l’altra scritta dai ragazzi di oggi per quelli del 2033, raccontano il mondo degli ultimi anni attraverso la lente dei grandi problemi sistemici che lo caratterizzano: la pandemia di Covid-19 che ha imposto uno sguardo diverso sul mondo, la trasformazione strutturale della scuola e del nostro concetto di “stare insieme” che ne è derivato, il conflitto attualmente in corso tra Russia e Ucraina. Non da ultimo, la crisi ambientale, che cala sul presente una coltre di incertezza.
Il domani, però, è colmo di speranza e aspettativa nelle menti dei ragazzi. La capsula – ponte tra presente e futuro – si fa veicolo di ricordi e messaggi che viaggiano attraverso il tempo ma a ben vedere è già, in sè, un potente messaggio, e cioè che la “generazione z”, a torto di quanti ne sottolineano la disillusione crescente, ha il coraggio e l’entusiasmo di immaginare un futuro per se stessa, per la comunità in cui vive, per il mondo che abita.
“Dalle spalle dei giganti” – che sono Aristotele e Platone, Hemingway e Gaber – gli alunni del Galilei pensano una Jesi ecosostenibile, che organizzi attività sportive pomeridiane gratuite e corsi di educazione civica aperti a tutti, volti a sviluppare senso civico. E poi si legge ancora: «Potranno votare tutti gli abitanti, anche senza cittadinanza italiana, trascorsi i 5 anni di permanenza a Jesi», oppure: «Abitazioni ecosostenibili accessibili a tutti, con priorità ai senzatetto, a cui queste saranno concesse gratuitamente».
Scrive il dirigente Luigi Frati: «Carissimo collega, carissimi tutti, scrivo questa lettera aperta perché credo profondamente nel Senso della Storia e della testimonianza scritta. Attraverso queste semplici parole vorrei parlare di me, di noi, della nostra amata Scuola, dell’epoca che stiamo vivendo. Quando mi leggerete saranno sicuramente cambiate molte cose e sorriderete pensando alla nostra memoria. Perchè scrivervi? Perchè raccontarvi di noi? Abbiamo sempre partecipato con vivo interesse e partecipazione alle commemorazioni e alle pose delle Pietre della Memoria ma adesso è tempo di pensare al nostro Futuro che sarà il vostro Presente».
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