Amazon: con la prima pietra una capsula del tempo degli studenti

Ragazzi Jesi sognano per il 2033 'più lavoro e coesione sociale

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“La Jesi del 2033 sarà in grado di offrire un lavoro dignitoso a tutti, per consentire l’inclusione di ognuno secondo le sue capacità e caratteristiche”.

E’ l’auspicio degli studenti dell’istituto di istruzione Galilei Galilei di Jesi (Ancona), contenuto nella capsula del tempo donata al cantiere del futuro centro di distribuzione Amazon nella zona dell’interporto.

Oggi, in occasione della posa della prima pietra della piattaforma logistica da 66.250 metri quadri, il dirigente scolastico Luigi Frati ha consegnato la capsula a Stefano Perego, vicepresidente Amazon North America, Europe & Global Operations, e a Lorenzo Barbo, amministratore delegato Amazon Italia Logistica, alla presenza del ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e della sottosegretaria Lucia Albano. La capsula sarà conservata nell’hub e aperta tra 10 anni.
“Dentro ci sono lettere, podcast e videochat in slang adolescenziale dei ragazzi del nostro istituto – ha spiegato Frati – che hanno raccontato il loro presente, tra lockdown e timori per la guerra in Ucraina, e immaginato il loro prossimo futuro, guidati dal desiderio di una città interculturale e attenta all’ecosistema”.
Nel 2033 ci saranno – questo l’auspicio – più “coesione sociale”, spazio ai giovani nella politica locale per “fornire consigli e pareri del loro diverso punto di vista”, “abitazioni ecosostenibili e accessibili a tutti”.
“Per diventare sindaco – scrivono gli studenti – non sarà obbligatoria la cittadinanza italiana, ma adeguata formazione tecnica e morale per formare persone che perseguano la verità e il bene”. Sono riforme – spiegano – che aumenteranno “la disponibilità dei posti di lavoro e la richiesta di manodopera”, motore di uno “sviluppo economico per la realizzazione di una Jesi moderna”.

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