È stata inaugurata il 4 febbraio e durerà per tutto il mese la mostra fotografica “Through our eyes”, allestita nell’atrio dell’I.I.S. Galilei di Jesi da studenti del triennio sia les che bio e da alcuni volontari dell’Organizzazione internazionale indipendente e no profit “Still I Rise”, fondata nel 2018 dallo scrittore Nicolò Govoni per assicurare a minori profughi e vulnerabili istruzione, protezione e dignità tramite la costruzione di centri educativi, il primo dei quali è sorto a Samos, in Grecia. Qui bambini denutriti e in scarse condizioni igieniche vivevano in tende nel bosco o in soffocanti container. A Mazì i volontari di “Still I Rise” hanno creato un’oasi, uno spazio sicuro e lontano dalle condizioni disumane del campo, un centro educativo a tempo pieno dove curare traumi ed usufruire di lezioni d’inglese, matematica, sport e arte, come la fotografia. Oggi le Scuole Internazionali di “Still I Rise” offrono gratuitamente a minori profughi e vulnerabili anche di Turchia, Siria, Repubblica Democratica del Congo, Kenia, America Latina e Italia un’istruzione di alto livello con un Baccalaureato la cui validità è riconosciuta a livello internazionale. Le foto esposte nella mostra “Through our eyes” sono quelle realizzate dagli studenti delle scuole di “Still I Rise” di Samos, Nairobi e del nord-ovest della Siria per denunciare la vita nel campo profughi e le conseguenze drammatiche della guerra. Nel novembre del 2020 le foto scattate a Samos sono state riunite in un libro di Nicolò Govoni – curato da Nicoletta Novara ed edito dalla BUR (Rizzoli) – che ha dato vita a molteplici percorsi didattici in tantissime scuole italiane, sostenendo contemporaneamente la scuola creata da Still I Rise nel nord-ovest della Siria.
0