Parlare di benessere, soprattutto nell’attuale momento storico, è diventata un’esigenza inderogabile, assolutamente necessaria.
Abbracciare un albero è un gesto semplice, che può migliorare la nostra salute, aiutare a ritrovare sé stessi, a radicarsi con la terra e connettersi con la Natura; non è solo un segno di rispetto profondo nei confronti dell’ambiente naturale, ma anche un contatto diretto con la corteccia e con le resine, le quali prigionano composti volatili, detti terpeni, salutari per il nostro benessere.
Avvicinandoci all’albero ed abbracciandolo, respiriamo queste essenze prodotte e ne traiamo beneficio. Per constatare i numerosi e benefici effetti dei terpeni, non è nemmeno necessario abbracciare un albero, basta semplicemente immergersi in un ambiente boschivo.
La scuola, perciò, ha voluto offrire ai suoi studenti un progetto formativo, finalizzato al benessere inteso come armonia con noi stessi e connessione con la Natura che ci circonda.
Con tale finalità, la professoressa Mingarelli ha organizzato e coordinato il “Progetto benessere”, non ancora concluso, che riguarda l’importante tema emergente della terapia forestale, su cui esiste un’ampia e copiosa documentazione scientifica, mirato allo studio dei terpeni, composti volatili rilasciati dalle piante sotto forma di aerosol, e del loro effetto benefico sulla salute dell’uomo.
Il progetto scientifico si è svolto presso un’area demaniale dell’appennino umbro marchigiano, grazie alla partecipazione di un gruppo di studenti delle classi 4B, 4C, 4D dell’indirizzo Biotecnologie Sanitarie dell’Istituto con il supporto tecnico-scientifico dell’esperto botanico professor Taffetani (UNIVPM), dei chimici (UNICAM) coordinati dal professor Berrettoni, e del prezioso contributo dell’Associazione Italiana di Medicina ForestaIe (AIMeF) affiliata all’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”.
Tra le varie attività, all’interno della pratica di terapia forestale, è stata sperimentata la pratica dello yoga, resa possibile dalla virtuosa consapevolezza corporea di Giulia Chiorri, l’attività di meditazione, grazie alla coinvolgente bravura di Giorgia Laurenzi e l’escursione in canoa, nell’affascinante canyon delle Marmitte dei Giganti, guidata dall’inesauribile energia del collega Roberto Rabboni.
Il progetto scientifico ha avuto lo scopo di monitorare e campionare i terpeni presenti nel bosco e considerarne l’effetto, valutando parametri clinici, non invasivi, dei partecipanti, prima e dopo un’immersione boschiva.
Per completare lo studio scientifico, dopo previo consenso informato, sono stati somministrati ai nostri studenti dei questionari per misurare il tono dell’umore e le capacità di attenzione e di concentrazione, per valutare l’eventuale influenza dell’esperienza naturalistica, prima e dopo i tre giorni dell’attività in campo.
Attualmente, i docenti di chimica della scuola, professor Mosca, professoressa D. Fiorentini e professor Baciani, raccolti i dati dell’esperienza in campo, stanno esaminando le percentuali dei terpeni; inoltre, i professori Andrea Latini e Cecilia Sbriscia presentano i dati statistici che derivano dalle rilevazioni dei parametri clinici del progetto, inseriti in uno studio più ampio di AIMeF, in procinto di pubblicazione.
Dai risultati ottenuti si evince che l’immersione nel bosco produce effetti diretti e misurabili che hanno un’azione ad ampio spettro che investe l’ambito psicologico, neurologico, cardiocircolatorio e immunitario.
Immergersi nel bosco diventa un bagno di salute: le sostanze emesse dalle piante e dal sottobosco invadono, impercettibilmente, il nostro organismo e, biologicamente attive sul cervello, agiscono sul fisico e sulla mente. Un’esperienza meravigliosa, da ripetere!
Individuazione delle piante con maggiore emissione di terpeni
Canoa
Il bosco osservato da un’altra prospettiva, quella delle Marmitte dei giganti.
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