In linea con gli obiettivi prioritari del Ministero dell’istruzione e del merito e con il progetto redatto dalla Fondazione Michele Scarponi Onlus “La strada è di tutti, a partire dal più fragile”, l’assemblea d’istituto delle classi del biennio bio e les del 25 gennaio all’I.I.S. Galilei di Jesi è stata dedicata alla tematica dell’educazione stradale, che implica la promozione di valori come la pace, la sicurezza e il rispetto degli altri. L’assemblea ha previsto due fasi sfalzate tra studenti del primo e del secondo anno: la creazione di cartelloni con slogan sul tema, che saranno esposti nell’atrio della scuola, e un momento di formazione, durante il quale gli alunni hanno ascoltato la testimonianza di Marco Scarponi, fratello maggiore del ciclista jesino vincitore del Giro d’Italia 2011, deceduto il 22 aprile 2017 per colpa di un furgone che lo ha investito mentre a Filottrano si stava allenando. Marco Scarponi ha ricordato che in Italia ogni anno per incidenti stradali si registrano circa 3.100 morti e 17.000 feriti gravi, persone non più autonome e bisognose di assistenza 24 h su 24: il che porta ad un totale di 20.000 famiglie stravolte. Nove pedoni su dieci vengono uccisi durante l’attraversamento delle strisce pedonali, che dovrebbero essere invece il luogo più sicuro. Eppure lo Stato italiano non ritiene importante investire risorse adeguate per l’educazione stradale, a differenza dell’Olanda, dove negli anni Settanta, in connessione con la crisi petrolifera, dato il numero elevato di bambini investiti mentre si recavano a scuola, una protesta generale dei genitori portò alla creazione delle prime piste ciclabili. Oggi in Olanda la sicurezza su strada è tale che più del 60% degli abitanti adopera la bici con qualunque condizione meteo. Al termine dell’incontro, ricco di spunti di riflessione, il fratello del ciclista ha donato ad ogni rappresentante di classe il libro “Caro Michele. Una vita alla Scarponi”.
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