Incontro con Doriana Romagnoli e l’Associazione “La strada di Sergio”

Seguendo il cammino di Sergio

In relazione al progetto didattico “Un albero per Sergio”, il 28 ottobre nell’aula magna dell’I.I.S. Galilei di Jesi le seconde A, B, C e D bt, la seconda B les e la terza A ba hanno partecipato all’incontro con Doriana Romagnoli, sorella di Sergio Romagnoli, il carismatico ambientalista jesino al quale sarà dedicato il 6 marzo un albero dei Giusti nel giardino della scuola. Ad offrire una testimonianza su Sergio, ucciso a soli trentasette anni il 21 agosto 1994 nell’isola africana di Sao Tomè, mentre stava fotografando la carcassa di una balena, anche Gabriele Lombardi e Rosario Licandro dell’Associazione “La strada di Sergio”, costituita dopo la sua tragica scomparsa affinché non se ne perdessero gli ideali ed i progetti. L’associazione conta sessantacinque membri che aiutano i bambini albanesi più poveri, sostenuti a distanza negli studi. A Klos Fane una scuola materna con trenta bambini porta il nome di Sergio, il quale amava infatti ripetere spesso che “aiutare un bambino è come salvare il mondo”. “La strada di Sergio” paga gli stipendi agli insegnanti e fornisce materiale didattico. Dal 2019 l’associazione si occupa anche di tutela ambientale, provvedendo alla manutenzione dell’Oasi di Ripabianca, frutto delle lotte ambientaliste di Sergio. Profondo conoscitore dei segreti della natura, intransigente, grande viaggiatore, Sergio riusciva ad entusiasmare in modo incredibile chi gli stava vicino ed attraeva quanti ne avvertivano la personalità generosa, costruttivamente umile, originale e divertente. Sergio era un idealista che portava avanti con determinazione i suoi sogni, aveva una grande fiducia nel prossimo e la sua casa era spesso piena di amici e conoscenti. Nel corso della mattinata sono state proiettate alcune delle interessanti foto da lui scattate durante i viaggi in Algeria, Tunisia, Burkina Faso, Mali, Costa d’Avorio, Tanzania, Zanzibar e Zaire. Sergio non aveva paura di dormire all’aperto e di avvicinarsi ad animali pericolosi – fossero vipere, gorilla di montagna o ippopotami – per ricavarne lo scatto perfetto, e, come se gli esseri al di là dell’obiettivo ne avessero percepito il rispetto, l’amore incondizionato ed il sincero interesse, non gli successero mai incidenti. Altre foto hanno ricordato alcune tappe della sua vita e rappresentano un emblema del suo spirito ecologista, come quella relativa al giorno del matrimonio con Tiziana Bollosi, convinta dal marito ad indossare un corto abito da sposa perché lui voleva raggiungere il Comune in bicicletta, mentre parenti ed amici li seguirono in macchina. Un paio di scatti lo ritraggono con il figlioletto Luigi, morto a neanche un anno per una gravissima malattia. Poco tempo prima il tragico evento, in occasione di un effimero miglioramento di Gigetto, Sergio si era recato in Albania ed aveva iniziato ad operare a favore dei bambini più poveri. Gli oggetti portati da Doriana ed appartenuti al fratello, una bicicletta, uno zaino, un binocolo ed una macchina da scrivere, dovrebbero venire esposti in una casetta – museo che si vorrebbe costituire in primavera nell’Oasi di Ripabianca in occasione del trentennale dalla morte. Ci sembra un’iniziativa davvero necessaria, per dare ancora più significato e conferire valore alla visita alla riserva naturalistica che ne porta il nome. Gli studenti presenti all’evento hanno tempestato di domande Doriana Romagnoli e i volontari de “La strada di Sergio”. All’I.I.S. Galilei il progetto non finisce qui. Altre iniziative e laboratori sono previsti fino all’evento finale del 6 marzo.

Foto e servizio di Cristina Franco

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