Human Lines – Anatomia di un’accoglienza

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Il 3 e il 4 aprile quattro classi del biennio bio e les dell’I.I.S. Galilei di Jesi, guidate dalle prof.sse Marini e Rossetti, hanno visitato, presso la chiesa di San Niccolò, la mostra itinerante “Human Lines – Anatomia di un’accoglienza”, presentata dalla Fondazione Caritas Jesina “P. Oscar” e gestita dagli operatori Elisabetta Figini, Maria Laura Berti e Gabriele Galdelli. Attraverso i pannelli espositivi dotati di codici QR per gli approfondimenti, gli studenti hanno potuto conoscere la realtà dei corridoi umanitari, tenuta per quattro anni sotto osservazione da parte delle varie Caritas italiane. I corridoi umanitari permettono un’immigrazione più sicura di un numero limitato di fortunati selezionati in base alla vulnerabilità personale e/o familiare, senza discriminazioni di religione, sesso o età. Lo Stato italiano avalla, ma non finanzia questi viaggi protetti; stringe invece accordi inaccettabili con i Paesi di transito per far entrare il minor numero possibile di profughi e rifugiati nella “fortezza Europa”. A farsi carico dei trasferimenti protetti, dell’alloggio, del mantenimento, del tutoraggio e dell’inserimento lavorativo dei nuovi arrivati sono soprattutto i privati, tramite le loro donazioni, oltre alla Conferenza Episcopale Italiana, alla Comunità di S. Egidio e alla Federazione delle Chiese evangeliche italiane. L’attività più coinvolgente per gli studenti si è svolta nell’ambito dell’iniziativa “IO SONO IR-REGOLARE”, ed è consistita in un gioco di ruolo, in forma di gioco dell’oca, intitolato “La Rotta Balcanica” in cui i ragazzi dovevano immedesimarsi in coetanei migranti alle prese con decisioni sofferte, incognite, rischi e difficoltà per sfuggire dai loro Paesi disastrati. Il gioco si basa su storie vere conosciute da giovani volontari all’interno dei campi profughi in Bosnia durante i dieci giorni del recente progetto REMAP.

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